Uno, Gala, Chambering… Come la squadra francese ha costruito il suo campo estivo – MediaFoot

In Qatar ormai da un mese, i Blues hanno visto il loro gruppo diventare molto più di una semplice squadra francese.

L’atmosfera è ottima, tutti i giocatori si divertono e riescono a esibirsi insieme. Il ritratto composito di un futuro campione del mondo?

Sulla carta, la Francia ha i migliori giocatori del mondo in ogni ruolo. Individui che, ognuno nel proprio campo, fanno parte dell’élite europea. Ma per costruire la sua lista, la sua squadra francese, Didier I campi non si è innamorato dell’accaparramento di talenti. Il mister meglio di chiunque altro sa che bisogna soprattutto costruire un gruppo. Ragazzi capaci di creare un collettivo potente. Anche a costo di privarsi di forti individualità?

Oh si…

Personalità che si liberano

Certo, è deplorevole non vedere ragazzi così N’Golo Kante, Paul Pogba o Karim Benzema all’interno di questa squadra della Francia. Queste individualità avrebbero potuto portare armi aggiuntive a Didier I campi. Ma come spesso il gruppo ha la precedenza sul giocatore. E i Blues riescono a diventare l’esempio stesso di cosa può dare una forza lavoro che vive bene. Nonostante gli assenti, il collettivo tricolore vive e vibra all’unisono. Alcuni osservatori si lasciano persino pensare che il peso delle personalità piaccia Pogba Dove Benzema far emergere altri, più riservati che ordinari. Aureliano Chouameni avrebbe potuto schiudersi tanto se Paolo Pogba c’era stato? Antoni Griezmann potrebbe essere rinato a questo punto con un Karim Benzema in un ruolo “simile”, il Pallone d’oro ti piace raccogliere e venire a toccare la palla? No. E no.

Un gruppo che si conosce a memoria

In un gruppo che mescola esperienza (Lloris, Varane, Griezmann, Giroud) e gioventù (Upamecano, Tchouaméni, Mbappé), La squadra francese ha trovato la sua armonia. Tranne Kylian Mbappe, protagonista indiscusso, nessuna personalità occupa più spazio di quanto dovrebbe. La chimica del gruppo cresce a ogni partita, a ogni settimana trascorsa insieme. Un gruppo che si conosce a memoria e sempre meglio. Anche i nuovi arrivati, sempre discreti in partenza, si inseriscono perfettamente nel branco (Koundé, Guendouzi, Thuram).

Una canzone già leggendaria

Sui video trasmessi da La squadra francese, con l’eccellente regia di Guillaume Bigot, sono innumerevoli i sorrisi, le risate, i momenti di gioia. Il montaggio aiuta sempre. Ma il buon umore traspare e non si finge. Altro segno inconfondibile: la musica degli azzurri per questo Mondiale del Qatar. Gala, “Liberi dal desiderio”. Importato negli spogliatoi da Aureliano Chouameni, questo successo del secolo scorso anima ogni vittoria tricolore e diventa persino virale con i tifosi francesi. Dopo Gloria Gaynor e “Sopravviverò”, La squadra francese ha già il suo inno per il 18 dicembre.

Le parti frenetiche di Uno

Tra gli ingredienti della bella atmosfera nel girone della Francia, troviamo le immancabili partite di carte. Per la banda a Kylian Mbappe, è il famoso Uno. Come sul campo, ci sono concorrenti che si rifiutano di perdere e sono pronti a tutto pur di vincere. Ancora una volta, i video non mentono… Questo gruppo sta andando bene e sta facendo tutto il necessario per crescere insieme. Il resto è la capacità di nascondersi non appena si presenta un’opportunità. E nessuno sfugge al sarcasmo del suo compagno di squadra. “Taglia”, strizza l’occhio, ride e gli piace convivere. Sorprendentemente, questi sono tutti gli ingredienti che si possono trovare nei suoi gruppi capaci di diventare campione europeo, campione del mondo o campione olimpico. Se per segnare la meta bisogna aspettare le vittorie in semifinale e poi in finale, è lecito pensare che questi azzurri abbiano una testa da vero campione.

Del mondo.

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