Per Carlos Alcaraz inizia la parte più difficile ed è una montagna che gli si presenta…

© 25 giugno 2022, All England Lawn Tennis and Croquet Club, Londra, Inghilterra; Torneo di tennis di Wimbledon; Le palline da tennis di Wimbledon sono tenute dall’allenatore di Rafael Nadal durante la sua sessione di prove libere sul campo 10 – Photo by Icon sport

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Incoronato di fresco agli US Open e numero 1 del mondo, Carlos Alcaraz sta vivendo un sogno ad occhi aperti a soli 19 anni. Ma quello che lo attende è molto più difficile: confermare. E affronta le classifiche dei mostri viventi che sono Federer, Djokovic e soprattutto quello a cui avrà successo: Nadal.

Annunciata da molti mesi come la futura grande star del tennis mondiale, Carlos Alcaraz continua a fare la storia diventando il più giovane numero 1 mondiale della storia, a soli 19 anni. La sua vittoria aUS Open, impressionante, è solo il frutto di un promettente ma già immenso inizio di carriera. La Spagna può vantarsi di avere una nuova pepita, mentre il tennis ne conosce le gesta Rafael Nadal da più di quindici anni. Ma la cosa più difficile ora è confermare le speranze riposte in lui.

Tale talento non può fermarsi qui.

Un incredibile track record da raccogliere

Carlos Alcaraz lo sa bene: i tre migliori giocatori della storia del tennis hanno alzato l’asticella negli ultimi quindici anni vincendo più di 60 tornei nel Grande Slam a loro tre. Mentre atterra solo sul circuito, lo spagnolo è programmato per vincere un buon pacchetto e anche se funziona sulle orme di Rafael Nadal per il momento il percorso per avvicinarsi a questi enormi numeri è ancora molto lungo. Quando arriva sul circuito quando i Big 3 si stanno avvicinando alla fine della sua carriera, può approfittare di un periodo di transizione per iniziare a stabilire il suo dominio nel tennis mondiale. L’unica cosa che potrebbe mancare nella sua carriera è una resa dei conti del Grande Slam contro Nadal Dove Djokovic.

Un dominio che può durare?

Solo per aver cercato di raggiungere le vette dei Big 3, Carlos Alcaraz deve dimostrare di essere in grado di mantenere questo livello per anni. Ma questo non sembra spaventare Juan Carlos Ferrero, il suo allenatore. Quest’ultimo ha dichiarato dopo la finale di domenica che il suo protetto “è solo al 60% del suo potenziale”, una dichiarazione che la dice lunga sulle ambizioni del giocatore. Vera macchina fisica, Carlos Alcaraz ha già dimostrato di poter resistere alla fatica andando per il suo primo Major, trascorrendo quasi 24 ore sui campi per quindici giorni. Anche qui un record in Grande Slam. È anche resistente alla pressione, come nel suo incredibile quarto di finale contro Jannik peccatore, dove ha salvato un match point. Un viaggio che lascia ancora più indizi sulle straordinarie potenzialità che sta mostrando. L’US Open 2022 era solo un lancio

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