Mondiali 1998: A 18 anni, il fenomeno Michael Owen fa irruzione sullo schermo

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Le partite tra Inghilterra e argentino sono sempre speciali. Va detto che i due paesi hanno mantenuto una rivalità calcistica per un certo quarto di finale Coppa del Mondo 1986 dove i sudamericani si impongono grazie alla controversa “Mano di Dio” di Diego Maradona. Inevitabilmente, quando le due squadre si ritroveranno agli ottavi di finale Globale 1998, la tensione è massima.

La sensazione Michael Owen

A soli 18 anni, Michael Owen è schierato sul fronte dell’attacco inglese al fianco degli esperti Alan Shearerper la sua prima grande competizione internazionale. I due uomini si sono già distinti nella fase a gironi segnando un rispettivo gol e il loro sodalizio sta funzionando bene. Di fronte alArgentina negli ottavi di finale, tosatore permette di salire (1-1) sul punteggio trasformando un rigore prima del giovane giocatore Liverpool segna un gol leggendario sul prato di Geoffroy Guichard.

Un gol “maradonese”.

Alle 16e minuto, Ince recupera un pallone a ridosso dell’area di rigore dell’Inghilterra e inizia subito un attacco veloce. Trasmette a David Beckham che scaraventa il giovane dalla sua metà campo Michael Owen. Abbastanza raro da avvisare, non va bene il passaggio del mancuniano, a metà salita, Michael Owen riesce però a prendere palla con un superbo controllo diretto dall’esterno di destro e si avventa verso la gabbia dell’argentino. Sotto il suo controllo, elimina un primo difensore prima di cancellare Ayala con un gancio del piede destro. Leggermente fuori centro a destra dell’area di rigore, Michael Owen innesca un tiro-cross che arriva a restare sotto la traversa. Un gol “maradonese” che non eviterà la sconfitta inglese ai rigori (2-2, 3-4 ai rigori). Il nativo di Chester raggiunge quindi una carriera eccezionale. Ha segnato 40 gol in 89 presenze e ha raggiunto il suo apice nel 2001, quando vince il Pallone d’oro.

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