XV di Francia: 3 luglio 1994, la prova alla fine del mondo

© Immagine illustrativa durante la sessione di allenamento della squadra francese di rugby femminile al Centre national de Rugby il 5 agosto 2022 a Marcoussis, in Francia. (Foto di Baptiste Fernandez/Icon Sport)

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Che cos’è il “flair francese”? Buona domanda ! La risposta può essere riassunta in un’azione. Quella della Francia il 3 luglio 1994 sul prato delParco dell’Eden di Auckland contro il Tutti neri. Un’azione di classe e romantica che simboleggia simbolicamente lo spirito del rugby francese. Tuttavia, quando il XV di Francia si è presentato in Nuova Zelanda per il suo tour estivo del 1994, non era nella sua forma migliore. Solo terzo nel Torneo V Nazioni dietro ilInghilterra e il Gallesanche i Blues sono stati storicamente appena battuti dal Canada. Un’umiliazione che resta fino ad oggi l’unica vittoria canadese contro la Francia. La trasferta in terra neozelandese viene quindi annunciata come pericolosa per una squadra francese in cerca di fiducia. I Blues hanno però ancora una rosa ben fornita di giocatori talentuosi, capaci di dare vita al pallone e far girare la testa a tutte le difese.

Il tour inizia bene

Questo 3 luglio 1994, per il secondo test match contro i Blacks, il‘Squadra francese si presenta all’Eden Park con rinnovata fiducia. Perché nel primo match i Blues hanno già siglato una clamorosa impresa vincendo 22-8 sul prato di Christchurch dopo un match da loro dominato. Un’impresa storica per il XV di Francia che non vinceva in Nuova Zelanda da 20 anni. Una settimana dopo, quindi, gli All Blacks vengono avvertiti. E la vendetta dei kiwi è stata all’altezza. La partita è iniziata alla grande con due squadre che si sono scontrate. E a pochi secondi dalla fine del match, i Blues sono in vantaggio solo di 4 punti, 20 a 16. Gli uomini di Pierre Berbizier sono quindi costretti a segnare una meta per vincere.

L’estro di Saint-André, la finta di Benazzi, l’altruismo di Accoceberry

Fu allora che il capitano Philippe Saint-André recupera nei suoi 22 metri un pallone respinto ai piedi dagli All Blacks. Chiaro sul fatto che è meglio tenere il pallone piuttosto che restituirlo calciando, corre il rischio di un rilancio e accelera facendo uno slalom verso le prime maglie nere arrivate in tintoria. Ne elimina tre ma viene atterrato prima ancora di oltrepassare la linea di metà campo. Ma i suoi compagni di squadra sono in supporto. la prostituta Jean-Michel Gonzalez raccoglie la palla e passa velocemente a Christophe Deylaud che continua ad avanzare e può servire Abdellatif Benazzi in altezza. La seconda linea si lancia ed esegue un magnifico passaggio falso che elimina un difensore. La sua corsa permette ai Blues di entrare nel campo avversario. Più di 50 metri prima della linea di porta. Emile Ntamack viene servito a bordo campo. Entra nella sua corsa per superare Laurent Cabanes che incrocia con Yann Delaigue che penetra la Nuova Zelanda di 22 metri e fissa l’ultimo difensore prima di cedere Ragazzo Accocebery chi può concludere l’azione in porta con una corsa in diagonale. Ma il mediano di mischia dei Blues vede il ritorno dell’ennesimo difensore e preferisce servire Jean-Luc Sadourny 5 metri dalla linea. Columérin appiattisce nell’area di porta. Il saggio è sontuoso.

Un punteggio millimetrico in tempo denaro.

Il pubblico è incantato. In 30 secondi, 8 passaggi e 80 metri, il XV di Francia si offre una meta leggendaria e una seconda vittoria consecutiva sul suolo neozelandese. Nella storia, questo rimane l’unico tour in Nuova Zelanda al termine del quale il XV di Francia allontanarsi imbattuto. Il 3 luglio 1994 i Blues hanno prodotto un capolavoro che non ci stancheremo mai di vedere e di rivedere.

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