In bicicletta: Tour 1989, terrazza di Fignon Lemon in Alpe d’Huez

© Simon Pascal e Fignon Laurent durante la 18a tappa del Tour de France da L’Alpe d’Huez a La Plagne, il 17 luglio 1984. Foto: Sirotti / Icon Sport

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Laurent Fignon ha conquistato il cuore della gente perdendo il Tour de France 1989 di otto secondi nell’ultima giornata sugli Champs, contro Greg Lemond. Fignon, che aveva tanto desiderato strappare una terza vittoria al Tour de France, vide il suo sogno superarlo quel giorno. Ma, per onorare la memoria del grande campione che è stato, piuttosto che quegli otto secondi persi, ricordiamo il suo trionfo all’Alpe d’Huez qualche giorno prima, dove avrebbe potuto poi vincere… otto secondi in più.

Se Laurent Fignon era amato dai francesi, non è per i suoi due Tour vinti nelle prime due partecipazioni, nel 1983 e nel 1984, né per i suoi Giro del 1989, né per questo Giro d’Italia del 1984 che avrebbe dovuto vincere se gli organizzatori dell’epoca non avessero fatto di tutto per offrirlo a Francesco Moser. Non se Fignon è stato amato, è stato per il dramma che ha vissuto l’ultimo giorno del Tour de France 1989dove Greg Il mondo conclude una feroce lotta di tre settimane togliendogli la maglia gialla per 8 secondi… Otto secondi per un terzo Tour che mai Fignon non vincerebbe. Otto secondi che hanno perseguitato il francese per tutta la vita, anche se gli hanno permesso di ritrovare il cuore della gente. Inoltre, quando arriva il momento di evocare questo Tour de France 1989non torneremo su questi otto secondi persi troppo a Parigi, ma su quelli che Fignon avrebbe potuto vincere di più nel suo trionfo all’Alpe d’Huez qualche giorno prima, dove ha vinto Greg Il mondo dopo una nuova fase della leggenda.

Più di 5 ai piedi dell’Alpe d’Huez

Siamo quindi il 19 luglio 1989, 17e tappa tra Briançon e Alpe d’Huez. Dopo due terribili salite del Galibier poi della Croix de Fer, ne restano solo 5 nel girone maglia gialla ai piedi della Alpe d’Huezmentre l’olandese Theunisse è partito davanti per cercare il successo in vetta: Abelardo rotatoriail portatore della maglia gialla Greg Il mondo, Lawrence Fignon, pedro Delgado e Marina Lejaretta. La salita sale a tutta velocità, e ce ne sono ancora quattro a metà del pendio, dopo che Lejaretta ha perso l’equilibrio.

“P… Laurent che diavolo stai facendo? È cotto! »

A 4 chilometri dal traguardo, l’auto di Cirillo Guimard improvvisamente sale all’altezza di Fignon. Guimard gli scivola: P… Laurent che diavolo stai facendo, maledizione!!! Ha cucinato Greg, completamente cotto! » Guimardoche in passato è stato anche direttore sportivo di Il mondo, aveva notato che per alcuni ettometri l’americano continuava ad alzarsi dalla sedia e poi a sedersi di nuovo. Un chiaro segnale per il capo della squadra di System U…” Quando si siede, si alza, si siede di nuovo, sta crollando. E quando Greg si rompe, si rompe “, spieghero Guimardo all’arrivo.

Se Fignon avesse attaccato un chilometro più in basso…

Pochi secondi dopo l’intervento del suo capo, Fignon offensivo. Come annunciato da Guimardo, Il mondo non rispondere. Al contrario, si sistema in sella, zigzaga sulla strada alla ricerca della propria sopravvivenza. Gli ultimi quattro chilometri dell’Alpe sono tra le grandi ore di Lawrence Fignon, che, trasportato dalla folla in delirio, è volato verso la maglia gialla. Da eliminare una volta per tutte Il mondo e il Tour, colui che ha vissuto tante difficoltà dalla sua seconda vittoria nel 1984. Il suo terzo grande giro, che tanto desiderava, lo sta finalmente raggiungendo. All’arrivo all’Alpe, Fignon taglia il traguardo in terza posizione a fianco pedro Delgado, è tornato su di lui in finale, a poco più di 1 minuto da Theunisse. E 1’19” davanti Greg Il mondo. La montagna è quasi finita. Rimane solo la cronometro a Parigi.

Fignon non posso più perdere il Tour…

Sappiamo cosa è successo dopo, la cronometro in cui ha gareggiato è stata sminuita da un infortunio e gli 8 secondi a favore di Il mondo all’arrivo a Parigi. Otto secondi che Fignon avrebbe vinto facilmente Alpe d’Huez se avesse attaccato a 5 chilometri dal traguardo e non a 4… Da cosa, a volte, dipende un destino.

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