Frena il Milan, si schianta l’Inter: big in testacoda (aspettando il Napoli)

Un Campionato atipico, ma forse per questo ancora più bello. E le ragazze irresistibili delle Olimpiadi; peccato solo per i litigi e la magra figura dei maschi

Facciamo una modesta proposta che vale per tutti coloro che, ultimamente, parlano e scrivono di calcio. Non dateci più retta, non stateci a sentire. Soprattutto se si insiste troppo sugli schemi e sulle linee di gioco. Sulla profondità o sul collettivo. Sugli allunghi e sulle fughe.

Soprattutto diffidate da chi vi dirà che il gioco è fatto, che ormai la strada è in discesa, che lo scudetto è dietro l’angolo. Vade retro, toccate ferro. Non è più così. Come non ci sono più le mezze stagioni, non ci sono più gli squadroni di una volta, che strapazzavano le piccole e vincevano o pareggiavano con altre big. Ora è tutto liquido, tutto un caos, come le decisioni arbitrali. Qualcuno le capisce? Noi no, da tempo abbiamo smesso: troppo complicate. Come la riforma della giustizia o la legge elettorale. Non sappiamo, non capiamo, scusate tanto.

Qualcuno per esempio sa spiegare perchè è stato annullato all’Atalanta il gol del possibile pareggio con la Fiorentina? Pare per un fuorigioco di “spalla” di un giocatore (Hateboer) che non è neppure quello che ha segnato (Malinovskyi). Un fuorigioco di “spalla”? Di uno che neppure ha fatto gol? Boh. Non siamo intelligenti come Einstein, d’accordo. Ma anche lui, sarebbe molto perplesso.