Ciclismo: Sierra Nevada 1995, il gesto di Laurent Jalabert fa la storia

© Illustrazione foto scattata durante la seconda edizione della gara d’élite femminile dell’evento ciclistico “Paris-Roubaix”, 124,7 km da Denain a Roubaix, in Francia, sabato 16 aprile 2022. FOTO DI BELGA JASPER JACOBS Foto di Icon Sport

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In occasione di questo 12e tappa del Giro di Spagna 1995, Laurent Jalabert è saldamente in testa alla classifica generale. Maglia gialla alle spalle, attacca nell’ultima salita di giornata verso la Sierra Nevada mentre davanti, il tedesco Dietz, scappato per 190 chilometri, è in agonia. Seguirà un gesto che segnerà la storia del ciclismo.

Il sole splende durante questo 12e passo del Vuelta 1995 tra Marbella e la cima della Sierra Nevada, 238 chilometri. Siamo agli ultimi ettometri dell’ultima salita. Bert Dietzil corridore tedesco, è scappato per 193 chilometri, lasciato solo in una folle incursione, mentre il colombiano Montoia, un tempo andato all’inseguimento, è stato visto per molto tempo. Nonostante avesse ancora un vantaggio di sei minuti a 17 chilometri dal traguardo, Dietz mancano solo una trentina di secondi sotto lo stendardo dei 500 metri. Il giovane tedesco, professionista da appena un anno e mezzo, è in agonia quando il traguardo lo raggiunge. Dietro, Lawrence Jalabertmaglia di leader sulle spalle, ha attaccato per distanziare i suoi principali rivali in classifica generale, tra cui lo spagnolo Abramo Olano.

Jalabert ha vinto la gara

A trecento metri dalla linea, il risultato è inevitabile. Piantato sulla strada, Dietz vede Jalabert balza su di lui allo sprint. La vittoria vola lenta ma sicura sulle spalle del tedesco, accasciato sulla sua macchina, al termine della sua fatica. Allora accade l’impensabile: Lawrence Jalabertche ha un nuovo passo a portata di mano in questo Vuelta che schiaccia, rallenta il passo invece di depositare il suo avversario.

E Jalabert sale a Dietz…

A meno di 200 metri dalla linea, si unisce Dietz non senza essersi prima voltati per misurare il divario con il gruppetto che sta piombando su di loro. Il francese poi si alza all’altezza del tedesco e gli fa scivolare le parole, incoraggiandolo a buttare tutte le sue forze rimaste perché dietro, tornano. Dietz capisci allora quello Jalabert non cerca di vincere, al contrario, gli apra la strada. Il tedesco ascolta le ingiunzioni del leader del Oncia per correre più che può verso la linea. A meno di 50 metri dalla linea, Dietz si siede, non ce la fa più. Getta tutta l’energia che può nella pedalata e taglia per primo il traguardo, senza nemmeno alzare le braccia, tanto è esausto. Dietro Lawrence Jalabert è arrivato secondo, mentreAbramo Olano torna da loro con un botto e finisce a due secondi. Senza l’aiuto del campione francese, Bert Dietz i non classificati probabilmente non avrebbero trovato le risorse per vincere la tappa.

“Vorrei davvero ringraziare Laurent Jalabert”

Quel giorno, il francese ha dimostrato che a volte c’è qualcosa di più grande della vittoria. Oggi il suo gesto resta impresso nella sua storia personale tanto quanto i suoi più prestigiosi successi. All’arrivo, Dietz crolla, supportato dai guaritori del team Telecom. Viene quasi portato sul podio. Assalito dai giornalisti, trova solo la forza di borbottare: Vorrei davvero ringraziare Laurent Jalabert. Ho avuto un terribile fallimento negli ultimi chilometri. Credo che se non fosse stato per Laurent Jalabert, non avrei accettato un regalo del genere. “. Tale è la bellezza dello sforzo ciclistico, quando rivela la sua umanità.

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