Ciclismo: Milano Sanremo 1982, Marc Gomez o la corsa di una vita

© Raymond Poulidor durante la 2a tappa del Tour de France 1976 da Angers a Caen il 26 giugno 1976 ( Foto JC Buguin / Icon Sport )

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L’edizione 1982 di Milano Sanremo ha riservato una delle più grandi sorprese, se non la più grande, della storia del ciclismo. Al freddo, Marc Gomez e Alain Bondue, due francesi tanto robusti quanto sconosciuti, salpano per realizzare un’autentica impresa giocando per la vittoria a Sanremo. Marc Gomez otterrà il successo della sua vita lì.

Alla vigilia della classica più lunga dell’anno (297 km), Segno Gomezcorridore di allenamento anonimo Wolberavverte la moglie al telefono: Cerca di stare davanti alla televisione, domani mi faccio vedere “. Poi il piccolo corridore bretone da Wolber incrocia il vecchio Maurice Le Guilloux, uno dei capitani di strada della grande squadra Renault di Bernardo Hinaulte gli chiede: Domani vorrei mostrarmi. Che cosa mi consiglia ? » “Prendi la prima via di fugarisponde Le Guilloux. Va sempre molto lontano a Milano Sanremo “.

Il gruppo non crede in questa fuga senza voti…

Eppure, Marc Gomez la loupera, questa prima fuga è iniziata dall’inizio. Fortunatamente, il gruppo è tornato rapidamente dai fuggitivi. Come un segno del destino. Pochi chilometri dopo, parte uno sparo con una dozzina di corridori, di cui tre francesi, Segno Gomez, Alain Bonde e Pasquale Guyot. Fa un freddo gelido all’uscita di Milano (2°) e le fughe stentano a scaldarsi, mentre il gruppo si addormenta al freddo, convinto di poter controllare facilmente questa fuga senza gradi. Grosso errore… Segno Gomez è un’incognita, ma è un motore forte, grande, che diventerà campione di Francia l’anno successivo. Al suo fianco, Alain Bonde è il campione del mondo di inseguimento. Questi due favoriti non lo sanno, ma sanno guidare forte. Molto forte…

Il sacrificio di Pascal Guyot

Poi, Pasquale Guyotmembro del team di Bonde, fa un lavoro straordinario nell’ampliare il divario. Al passo del Turchino, dopo 200 chilometri, Guyot crollato, ma il suo sacrificio ha dato i suoi frutti: il gruppo era 11 minuti avanti al gruppo, che cominciava a misurare l’entità del pericolo. Mentre i leader lanciavano l’allarme alle spalle e mettevano tutti i membri della squadra al lavoro per tornare, i due francesi non si sono sdraiati, anzi. Tra la discesa del Turchino e i primi capi in riva al mare, Bonde e Gomez strizzare ciò che resta del gruppo di testa. Nella Cipressa, Segno Gomez compie una salita di cannone e sono solo in tre in cima, con Bonde e l’italiano Bortolotto. Il panico del gruppo è palpabile dietro quando non ci vuole abbastanza tempo sui primi tre. Nella discesa della Cipressa, Segno Gomez non pensa ancora a una vittoria impensabile, ma si sta prendendo tutti i rischi… Con Bonde, distanzia il corridore transalpino. A venti chilometri dal traguardo, due francesi quasi sconosciuti si ritrovano in testa al Milan Sanremo con quattro minuti di vantaggio sul gruppo. Nel Poggio i due mettono tutto quello che possono. Bonde aspetta e fai lo sforzo di passare al comando. Ma fin dai primi metri della discesa verso Sanremo, resa bagnata dal tempo capriccioso, il corridore di La Redoute scontrino. È vicino a cadere. Quando se ne va, ha perso 10 secondi Segno Gomez, che manterrà questo vantaggio al traguardo per una delle più grandi sorprese della storia del ciclismo. Quanto al gruppo, intrappolato da questi fuggitivi che pensavano di poter controllare dolcemente, ha tagliato il traguardo a due minuti dal vincitore…

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