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Bernardo Hinault mai piaciuto Parigi-Roubaix. Fin dall’inizio della sua carriera, il tasso ha mostrato un’allergia al selciato di Roubaix”, una sporcizia ” Dove ” una grande gara per il pubblico, ma non per i corridori nelle sue stesse parole, dove fortuna e casualità occupano troppo spazio per i suoi gusti. Hinault parla consapevolmente. Perché ha già corso con Roubaix. Aveva abbandonato per i suoi primi anni di professionalità, poi ha terminato 13e nel 1978, 11e nel 1979 e infine 4e nel 1980. Piuttosto un buon track record, ma non quando si parla di Bernardo Hinault. In quest’anno 1981, alcuni detrattori iniziano addirittura a sostenere qua e là che il campione francese è troppo morbido per una gara come Parigi-Roubaix.
Due cadute e due forature alla partenza dei settori…
Inoltre, la maglia del campione del mondo sul retro, Bernardo Hinault decide che VUOLE vincere Parigi-Roubaix. Insieme a Guimardo, ha deciso di lavorare in modo più specifico all’inizio della stagione in attesa di Roubaix. Il giorno prima parte per perlustrare i settori con il suo direttore sportivo. La mattina della gara, il francese si sveglia furioso. Il mondo del ciclismo capirà. Comprendi che può anche dominare i ciottoli.
Quando Bernard Hinault si poneva un obiettivo, lo raggiungeva sempre.
Nel 1981 decise di vincere la Parigi-Roubaix… pic.twitter.com/tdvRr7Df3N
— David Guenel (@davidguenel) 27 ottobre 2022
Tuttavia, dall’inizio dei settori, il campione del mondo accumula le galee. Si blocca, si blocca, si blocca di nuovo, si blocca di nuovo. E si ritrova anche bloccato dietro l’auto del controllo di gara. Che fa perdere tempo prezioso. Ma Hinault, come al solito, non mollare. Decise che avrebbe vinto Parigi-Roubaix, niente lo fermerà. A una quindicina di chilometri dal traguardo, il bretone, che ha recuperato dieci volte il ritardo sui primi, è ancora in corsa per la vittoria nel gruppo di testa, con gli specialisti Moser, Da Vlaeminck e Kuipercosì come i belgi Van Calster e Segno Demayer. I corridori arrivano all’ingresso del settore Carrefour de l’Arbre. Il francese si avvicina al settore davanti e guida un treno infernale per strizzare gli avversari.
E all’improvviso, dietro una curva, la Parigi-Roubaix ha riacquistato i suoi diritti…
E poi all’improvviso, dietro una curva, Parigi-Roubaix riprende i suoi diritti… Hinault ricordare : ” Sul lato del Carrefour de l’Arbre, a circa 12 km dal traguardo, ho guidato molto forte, sono uscito dalla curva e lì, davanti a me, cosa ho visto? Un barboncino rosso, con un collare rosso, incrociando…. E lì, bam… mi ritrovo sul tetto! “. Il colpo fatale per il Tasso? Troppe cadute, così vicini al traguardo? Hinault si alza il più in fretta possibile, scopre di non avere niente e che la sua bici, per fortuna, è rimasta intatta. Il bretone si rimette in sella e va a tutta velocità per risalire il primo. La caccia è intensa, ma Hinault decise che avrebbe vinto questa gara. Riesce a rientrare dopo pochi ettometri.
Hinault: “Parigi-Roubaix è una gara di merda”.
Non importa ! Qualche acciottolato, qualche foratura e qualche caduta dopo, maglia iridata alle spalle, il Tasso si è offerto questa “corsa di merda” davanti a De Vlaeminck, Moser e Kuiper.
Ciclismo, cosa. pic.twitter.com/GqtngzyfIF
— Nella Musette (@DansLaMusette) 12 aprile 2018
Sul velodromo di Roubaix si profila uno sprint a sei uomini. Hinault guarda le bandiere sopra le tribune e nota che c’è vento in poppa sul rettilineo d’arrivo. Lancia da molto lontano e fa la linea opposta al vento, ma nessuno torna alla sua altezza. Per altri è finita. Con il vento alle spalle negli ultimi cento metri, nessuno può tornare indietro. Hinault lo porta via. Ha vinto questa gara che non gli piaceva e alla quale sarebbe tornato solo una volta, l’anno successivo… Ironia della sorte, dopo il traguardo, tornando sul traguardo a passo lento, Hinault si è esploso.
La fortuna, questa volta, gli sorrise.
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